giovedì 17 dicembre 2015

Luigi Tallarico, il sempre giovane del Futurismo

 
In questo 2015, recentemente (9 novembre), Luigi Tallarico, celebre storico e critico d’arte del futurismo,  romano, ha tagliato il traguardo ultralongevo dei 90 anni, 100-10 secondo il tempo futurista!: e ancora in gran forma, non a caso protagonista nell' "ultima" presentazione di Marinetti 70 presso il Sindacato Libero Scrittori Italiani (26 11 2015)

Si veda wikipedia per una biografia esauriente, benemerito ufficiale di Stato per la cultura italiana.  Ora ci limitiamo a segnalare il ruolo pressochè unico  e peculiare di Tallarico per la storia del futurismo, un poco ancora sottovalutato da certa area (quella critica futurista stessa “tradizional”) : nel secondo novecento e non a caso complice sinergico dello stesso Enzo Benedetto, l’ultimo in certo senso futurista storico, con la rivista Futurismo Oggi, Luigi Tallarico  è stato l’unico, tra i critici a promuovere esplicitamente, esplorare e divulgare con presentazioni e conferenze e libri, la continuità del Futurismo storico, nonostante appunto certo ideologismo ben noto di certa vulgata marxista che ha congelato  anzitempo  per 50 anni la più importante avanguardia italiana. Forse solo lo stesso compianto Francesco Grisi (che non a caso lo evidenziò ampiamente nel suo I Futuristi-Newton Compton nel 1990 circa…) sottoscriveva in pieno la diversamente esegesi di Tallarico pro Futurismo, dopo la scomparsa di Marinetti.  Parzialmente gli stessi Di Genova (poi “mentore” dello stesso Antonio Fiore Ufagrà, cosmo futurista pittore) e più recentemente anche Duranti, Antonucci e P. Bruni: fino alla New Wave più recente degli stessi Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, Riccardo Campa,  Stefano Vaj, Sandro Giovannini e chi scrive, dal punto di vista critico letterario sociale.  Si veda la revisione recente Marinetti 70 (Armando editore) non a caso con lo stesso Tallarico protagonista.  In tal senso come accennato, Tallarico merita oggi appunto un ruolo storico centrale ben piu significativo della pur grande azione di salvataggio e storicizzazione critico-positiva dei – forse- più noti storici e critici del futurismo, a partire dal secondo novento stesso inoltrato.  Grandissimi i contributi in tal senso dei vari Lista, Crispolti, Salaris, De Maria e altri, ma sempre come storici e critici, senza quel quid d’artista futurista (arte-vita, arte-scienza i link fondamentali…)  che solo ( e che Tallarico ha sempre espresso e tutt’oggi esprime) poteva permettere, di captare il futurismo ancora vivente e propulsivo in quegli anni di oscurantismo. Contributi quindi che oggi è tempo di ridefinire appunto storici, creativi come critica letteraria e d’arte, ma non Creativi in senso più profondo estetico contemporaneo, come invece riassumendo ha fatto e fa Luigi Tallarico, sempre attento anche al divenire neofuturista delle nuove generazioni.  Ulteriormente e sempre significativo, da ricordare con la massima altitudine una delle più recenti conferenze, a Roma, di Tallarico stesso, dedicata in tempo reale alla grande retrospettiva americana sul Futurismo nel 2014  a  New York, Guggenheim Museum, a cura dell’eccellente Vivien Greene che ha riportato anche criticamente il Futurismo alla ribalta internazionale.  In pillole, anche per le nuove generazioni appunto neo/net/post/trans futuriste è Luigi Tallarico il nostro critico, storicamente, di principale riferimento!

R.G.

Info wikipedia Luigi Tallarico

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